Teatro

Distruggiamo l'ufficio e la routine con Blam!

Distruggiamo l'ufficio e la routine con Blam!

Emozionante, ipnotico, sbalorditivo...
Uno show che vorreste continuare a vedere all'infinito...
Una scarica di adrenalina che fa esplodere la triste vita in ufficio verso l'esterno...

Ecco come la critica ha definito "Blam! La Rivoluzione parte dal tuo ufficio" , in tour in tutta Italia dal 25 novembre (prime due date a Pordedone) che poi toccherà varie città: dal 28 novembre al 1 dicembre sarà a Trieste; dal 3 all'8 dicembre a Milano; il 9 e 10 dicembre a Lugano con chiusa il 12 dicembre a Bolzano.

Ne parliamo con Matteo Mantovanelli, di BaGS Entertainment, che ha scoperto lo spettacolo e ha deciso di portarlo in Italia.
 

Come lo avete scovato?
Siamo sempre stati particolarmente attenti alle produzioni legate al teatro fisico o non verbale, da un lato perchè annullano le barriere linguistiche  e quindi possono superare facilmente le frontiere, cosa che non è altrettanto automatica per altri tipi di show teatrali.  Dall'altro lato troviamo che, proprio l'assenza di verbalizzazione, aumenta in modo evidente  l'inventiva, l'espressività, l'originalità complessive di questi spettacoli che, spesso, hanno una marcia in più rispetto agli spettacoli verbali: non possono permettersi tempi inutili, meditazioni o scene di collegamento: è tutto estremamente coeso, vitale, vivace. Teatro al suo meglio. Ci hanno invitati due stagioni fa in Danimarca a vedere questo che sembrava essere diventato una sorta di fenomeno di costume a Copenhagen. 


Di cosa parla, anche se non parla?
Lo spettacolo parla di libertà, se vogliano arrivare al nocciolo .. la libertà che 3 impiegati, sottomessi a un boss piuttosto stupido e invadente, usano per fuggire dalla routine opprimente che è manifestata visivamente  dai loro cubicoli tappezzati di post-it nei quali sono costretti a passare il tempo. I tre si fingono supereroi, creano una vita parallela all'insaputa del boss. Il problema è che questa "second life" a un certo punto diventa visibilissima, destrutturante e travolge e coinvolge anche il boss arrivando a distruggere fisicamente anche l'ufficio in un gran finale davvero irresistibile.


Avete deciso di portarlo anche in Italia perchè ce n'è bisogno, visto il tema?
Sì in fondo sì. C'è molto bisogno di questa leggera follia, di questa liberatoria ondata di anticonformismo in un momento di profonda crisi del mondo del lavoro.  Abbiamo visto che in Danimarca, in Norvegia, a Londra, il pubblico ad un certo punto inizia visibilmente a fare il tifo per questi travet postmoderni. Ci si immedesima parecchio, non si può fare a meno di pensare che un giorno anche noi vorremmo saltare sulla lampada dell'ufficio e spiccare il volo verso qualcosa di più gioioso e libero.


E' la prima volta in Italia. Piacerà anche qui?
Abbiamo deciso di portarlo in Italia perchè abbiamo visto l'effetto che fa al pubblico, questa è la prima considerazione che seguiamo quando decidiamo di impegnarci nell'organizzazione di un tour internazionale. Il pubblico in Nord Europa e a Londra si è innamorato di questi  stralunati impiegati tanto simili a noi . Noi sappiamo che  uno spettacolo così dichiaratamente folle e libero non può non piacere in un paese come il nostro. L'unico problema, davvero, sarà riuscire poi a tornare in ufficio senza afferrare il capo per la cravatta e lanciarlo giù dalle scale...